Trattenere la rabbia e il rancore è come tenere in mano un carbone ardente con l’intento di gettarlo a qualcun altro:
sei tu quello che viene bruciato.

(Buddha)

Quando subiamo un torto ci sentiamo frustrati e umiliati, tanto più grande è il torto subito tanto maggiore sarà la nostra percezione di dolore e frustrazione.

Purtroppo questo si insita nella nostra psiche, nelle nostre giornate cambiando il nostro modo di fare nei confronti degli altri. Diventiamo più aggressivi e vendicativi e aspettiamo con gioia che la persona che ci ha fatto quel brutto gesto possa vivere una situazione spiacevole.

Ma cosa determina provare questo sentimento?

Si è continuamente vittime del rancore che agisce su di noi incontrollato, come un cane non ammaestrato che fa quello che vuole.

Immagina se per tutte le persone che ti fanno un torto bisogna sopportare tutto questo risentimento. Accade che ci si sente bruciare l’anima perché si arriva con il tempo a non riuscire a sopportare più nulla e nessuno. Oltre al star male psicologicamente si alimentano situazioni negative che possono essere evitate.

Vediamo ora come uscire da questa situazione in 3 piccoli passaggi.

1) Consapevolezza

Il primo grande passo è prendere consapevolezza del proprio rancore, riconoscerlo e accettarlo. Osservare il proprio demone interiore, guardarlo in faccia, non solo ci darà un senso di beneficio ma ci darà la forza per affrontare questa situazione spiacevole.

Se non siamo consapevoli del rancore che proviamo non potremo mai eliminarlo dalla nostra vita. Accettarlo ci infonde coraggio nel perseguire nel nostro perché abbiamo raggiunto la forza per poterlo fare.

2) Lista del rancore

Fai una lista di tutte le persone che ti hanno fatto un torto e per il quale provi risentimento. Accanto al nome di ogni persona scrivi che cosa ti hanno fatto, come ti sei sentito, cosa hai provato in quel momento e cosa provi adesso.

3) Lascia andare

Questo terzo passaggio potrebbe sembrarti particolarmente difficile e ad essere sincera è impegnativo poiché determinerà la svolta. Se davvero vuoi uscire da questa situazione dovrai affrontarla seriamente con tutto te stesso. Non basta dirti “liberati da questo sentimento” , sono le azioni costanti che farai che determineranno la riuscita.

Prendi la tua lista e per ogni persona che hai scritto pensa al torto subito e quanto vale la pena continuare a pensare alla sua vita piuttosto che la tua. Prova a giustificare l’azione ricevuta entrando in empatia per un momento.

Può averlo fatto perché non ha ricevuto un’educazione adeguata? Perché prova invidia? Perché è in un periodo di sofferenza? Perché è semplicemente una persona cattiva? Ricerca i tuoi perché.

Ora pensa a come sei tu, sei fatto così? Sei diverso o anche tu avresti potuto provocargli un torto? A quante persone lo hai mai provocato? Ci sentiamo spesso dei santi che non commettono errori però è importante comprendere che sbagliamo anche noi.

Riconoscere questo ci aiuta ad avviarci verso la liberazione.

Leggi l’articolo, la solitudine distrugge la vita.

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